boutique HOTEL

Antica Dimora

La Corona

L’albergo diffuso

L’Antica Dimora La Corona, è stato il primo albergo diffuso in Gallura, costituito da un corpo centrale e da altre unità abitative di tipologia “stazzu gallurese” site nel centro storico, nei pressi della famosa piazzetta del borgo.
Le unità immobiliari sono state restaurate con moderne concezioni tecniche e introducendovi elementi e complementi d’arredo tradizionali, provenienti dal patrimonio familiare della proprietà.
Le abitazioni nel centro storico sono indipendenti, dotate di ogni comfort ma possono fruire dei servizi offerti dallo staff presso la sede principale dell’hotel Antica Dimora La Corona.

I Materiali e il Rispetto dell’Ambiente

Tutti i materiali rigorosamente sardi, abbelliscono la funzionalità degli ambienti: i graniti della Gallura, il travertino di Orosei, le porte in legno intagliate da artigiani di Calangianus, le ceramiche di Assemini, i ferri battuti di antica fattura sapientemente lavorati a mano, e molto altro ancora.
L’Antica Dimora La Corona, fa parte di un progetto regionale di Sostenibilità Ambientale, i materiali scelti a km. 0, i pannelli solari usati per la produzione di acqua calda, i prodotti rigorosamente sardi o in materiali biodegradabili, rispecchiano il nostro impegno per preservare questo paradiso e confortare i nostri ospiti.

 

Le origini del nome

La Martina s.r.l. propietaria dell’Antica Dimora La Corona ispira il proprio nome dalla leggenda locale di Martina. Narra la leggenda che in questo luogo profumato d’elicriso, tra graniti millenari, sughereti e piccole case di pietra, vivesse un tempo una donna bellissima, fiera e aristocratica. Il suo nome era Martina. Di lei si innamoravano coloro che avevano la ventura di passare da queste parti, accolti con l’ospitalità tipica di questa terra generosa. E quando qui approdò una nave scozzese, gettata sulle scogliere da un fortunale improvviso, il giovane comandante regalò a Martina una preziosa Corona che faceva parte del carico, la insignì del titolo di “regina degli stazzi” e le insegnò il ballo tradizionale del suo paese. Quella danza, che i locali battezzarono “Scottis”, divenne da allora il ballo “nazionale” della Gallura. E ancora oggi, quando nelle sere d’estate la brezza marina si intrufola dolce tra i graniti e gli stazzi, pare di vedere Martina danzare lieve tra le braccia del marinaio venuto da lontano.

en_GB